Forme di azioni pacifiste per esprimere solidarietà concreta alle persone che vengono colpite dal conflitto in atto in Ucraina
Come possiamo essere pacifist3 se tanto sono gli ucraini a dover affrontare gli scontri armati? Come essere solidali con il popolo russo che subisce arresti in caso di manifestazioni contro la guerra? Desideriamo proporre questo elenco a dibattito in gruppi, riunioni, assemblee affinché sia uno strumento pratico di scrittura condivisa in costante aggiornamento.
A chi interessa leggerlo, modificarlo e diffonderlo proponiamo un incontro online di confronto e discussione per allargare ad una rete di territori quanto emerso finora tra persone attive a Trento, Rovereto, Padova e Riviera del Brenta.
AZIONI INTERIORI
- Non credo che si possa migliorare qualcosa nel mondo esterno senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi. (Etty Hillesum)
- In una società frettolosa e stressata, riposare come “ampliamento dello sguardo che permette di tornare a riconoscere i diritti degli altri” (Laudato Sii).
- “Ascoltare musica, passeggiare nella natura” (Sophie Scholl).
- Coltivare la bellezza delle arti come forma di resistenza.
- “Non isolarsi” (F.Lotti): riflettere con creatività su come dare un contributo personale allo stare insieme in comunità educanti alla pace.
- Esercitare “uno spirito duro e un cuore tenero” (J.Maritain) e svolgere un’azione “lenta, profonda e soave” (A.Langer) per lottare per la pace e ripudiare la guerra (art.11 Cost).
- Leggere un articolo di Vito Mancuso sul tema “guerra e pace”.
- Chi può, iniziare a studiare e ad esercitare il satyagraha di Gandhi per intraprendere il cammino della ricerca della non violenza.
AZIONI SU INFORMAZIONE E SOCIAL
Ascoltare teneramente l’opinione degli altri, non imporre la propria, convogliare verso forme di informazioni verificate.
Continuare a leggere e ad informarsi in profondità verificando le fonti con spirito critico per preservarsi dalla violenza e dalla guerra e soprattutto per non diventarne una loro creatura anche solo con parole e atteggiamenti. Vale la pena consultare più fonti sullo stesso argomento e non limitarsi alla stessa fonte di informazione.
Resistere alla propaganda della guerra evitando il finto attivismo e la condivisione sui social di immagini o idee violente. Tenere sempre presenti i punti del Manifesto della comunicazione non-ostile.
Le guerre oggi si combattono anche con le armi non convenzionali della propaganda e con la grande, pericolosa macchina della disinformazione, che si nutre facilmente del vasto mondo della Rete e dei social network. Sostenere chi contrasta la disinformazione. Segnalare profili di fake news o di incitamento all’odio verso tutte le parti in conflitto: in particolare desideriamo non identificare i popoli con i regimi che li governano.
Capire il posizionamento dei diversi partiti/esponenti politici sul conflitto con spirito critico, esprimersi a commento nei loro profili e ricordarsene alle prossime elezioni. 6. Sostenere le narrazioni di Amnesty International, Operazione Colomba, Papa
Giovanni XXIII, War Resistance International, Comunità di Sant’Egidio, Movimento Pacifista Ucraino e russo, Movimento Femminista Russo, ecc.
Forme di azioni pacifiste per esprimere solidarietà concreta alle persone che vengono colpite dal conflitto in atto in Ucraina
Partecipare/organizzare incontri informativi sulla dimensione storica e geopolitica del conflitto, in modo da evitare eccessive semplificazioni e capire le implicazioni per l’Europa/Unione Europea (ad es. capire i limiti della mancanza di politica estera/esercito comuni/ respingimento dei migranti).
Sensibilizzarsi/e alla conoscenza dei conflitti dimenticati, ai temi del disarmo e dei diritti umani.
Trovare voci di testimonianza pacifista efficaci che raggiungano più persone possibili.
AZIONI SU INFORMAZIONE E SOCIAL
“I problemi che stiamo affrontando necessitano di un approccio olistico”. (N.Klein) 1. Favorire prassi e comportamenti sostenibili verso una transizione energetica a partire dai nostri piccoli comportamenti riducendo il consumo di carne, scegliendo di spostarci con la bicicletta o i mezzi pubblici, comprando locale, sfuso, evitando packaging inutili e molte altre azioni quotidiane.
Ridurre il consumo energetico nelle proprie case e nelle faccende quotidiane: Draghi propone di riaprire le centrali a carbone, ma noi vogliamo ancora la transizione ecologica.
“Siamo noi cittadini la forza dei governi! Allora mostriamola: teniamo i riscaldamenti più bassi di un grado, spegniamo le luci di casa un po’ prima, e il computer quando non lo stiamo usando, facciamo andare la lavatrice solo quando è piena, i piatti laviamoli a mano. È un sacrificio piccolissimo che fa risparmiare almeno 1 kwh al giorno, che per 30 milioni di famiglie fanno 30 milioni di kwh al giorno. Fanno 1,5 miliardi metri cubi all’anno.” (Milena Gabanelli).
AZIONI ECONOMICHE
“Se uno non riesce a lasciare i beni di questo mondo e ad amare la povertà allora questo periodo e gli anni che seguiranno porteranno non poche sofferenze” (Sophie Scholl)
Sostenere Amnesty International per l’azione di denuncia di crimini di guerra; sostenere Operazione Colomba, Papa Giovanni XXIII e Comunità Sant’Egidio per l’azione non violente sul campo.
Tenerci informati e/o sostenere chi sta già lavorando nei paesi limitrofi all’Ucraina per accogliere i profughi. È una grande testimonianza di umanità, accende una speranza. Ad esempio, ecco cosa succede a Sighet, una città rumena, al confine con l’Ucraina
Sostenere i corridoi umanitari e chiunque faccia servizio di accoglienza a partire dall’Unhcr ai singoli enti locali
Diffidare delle raccolte fondi di enti non verificati per evitare chi lucra sull’assistenza e chi non è in grado di far pervenire le raccolte alle persone colpite dalla guerra.
Chi ha un’azienda: assumere persone rifugiate.
RACCOLTE FONDI
● CENTRO DI EMERGENZA UCRAINA – HOPE Ukraine
● http://segidio.it/EtXx
● https://dona.unhcr.it/campagna/emergenza-ucraina/
AZIONI DI PIAZZA
Organizzare/partecipare alle manifestazioni di pace e alle campagne offline e online contro la guerra in Ucraina e la dittatura di Putin evitando di concepirle come sterile presenza indignata.
Appendere una bandiera della pace al terrazzo/ alla finestra.
Suonare musica russa e ucraina, imparare canzoni di pace e resistenza. 4. Durante le manifestazioni chiedere ai presenti di fare dibattito per costruire azioni concrete e riflessioni sulla cultura russa ed ucraina; sulla storia dei due Paesi e del conflitto; sul tema del disarmo, dei diritti umani e della pace; leggere e commentare questo documento in gruppo e chiedere che venga fatto a scuola, nei luoghi di lavoro e nelle associazioni.
Durante le manifestazioni evitare e far tacere discorsi retorici. (Resistenza e anti-retorica dall’opera di L.Meneghello)
AZIONI ASSOCIATIVE
Bisogna pur tentare di riunirsi. Bisogna pur cercare di comunicare con qualcuna di queste luci che risplendono, di luogo in luogo, nella campagna. (Antoine de Saint Exupery)
Favorire la riflessione e il confronto leggendo questo documento e materiali di approfondimento
Aderire a reti che coagulano iniziative di formazione, pace e impegno solidale concreto
Aderire a “abbraccio per la pace”: una Campagna di Mobilitazione per promuovere l’apertura di tavoli di dialogo tra le comunità ucraine e russe presenti in Italia, arginando e prevenendo l’odio che potrebbe divampare tra i due popoli fratelli in conseguenza dell’aggressione russa all’Ucraina.
Promossa dall’Alleanza “Per un Nuovo Welfare”, che riunisce oltre 100 organizzazioni del terzo settore diffuse in tutta Italia e dal Comitato editoriale di Vita società editoriale e impresa sociale.
Ricordarsi e ricordare che tutti i migranti forzati sono uguali, hanno pari dignità e noi abbiamo “il dovere di agire verso gli uni e gli altri in spirito di fratellanza” (art.1 Dich. Univ. Dir. Umani 1948)
Si prevede l’arrivo di tante persone migranti forzate: è utile accogliere in modo ordinato contattando chi sul territorio garantisce un’efficace assistenza ai profughi in arrivo
Supportare scuole e organizzazioni che si mettono a disposizione per l’insegnamento dell’italiano e per la scolarizzazione dei minori
Organizzare forme di ospitalità e accoglienza di concerto con chi opera nel settore e con gli enti che stanno coordinando gli aiuti (es. per il Veneto; Refugees Welcome)
Si può immaginare che la guerra durerà a lungo e che gli assedi non faciliteranno l’invio del materiale raccolto, si evitino quindi sprechi e azioni istintuali verificando bene chi è in grado di capire quale materiale sia necessario e come questo possa raggiungere chi ha bisogno
Spostare il proprio conto corrente// e quello della propria realtà associativa da una “banca armata” ad una banca eticamente impegnata contro la produzione e il commercio di armi
Forme di azioni pacifiste per esprimere solidarietà concreta alle persone che vengono colpite dal conflitto in atto in Ucraina
AZIONI POLITICHE
Dove hanno inizio, dopo tutto, i diritti umani universali? In posti piccoli, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non possono essere visti su nessuna mappa del mondo. (Eleanor Roosevelt)
Sul breve termine:
Contattare il movimento pacifista ucraino e russo, farlo conoscere e sostenerlo 2. raccogliere, elencare, divulgare tutte le proteste e le iniziative di rete 3. Scrivere ad account/amici/enti russi esprimendo solidarietà verso chi protesta contro la guerra.
Scrivere ai propri rappresentanti politici attraverso le mail che si trovano negli indirizzi istituzionali per cessi la guerra, si ritirino le forze armate russe dall’Ucraina e si inviino forze di peacekeeping. Chiediamo di adoperarsi assieme agli altri Stati europei per garantire il passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative per l’assistenza umanitaria alla popolazione civile. Pretendiamo che si favorisca l’intervento delle Nazioni Unite, e di farsi promotore di una forza di interposizione indipendente, internazionale e nonviolenta: un Corpo Civile di Pace non armato e nonviolento europeo disposto ad andare in Ucraina.
Sostenere e divulgare le riviste di pace.
Coinvolgere i giovani in servizio civile nella diffusione di queste iniziative 7. Chiedere un sistema asilo dei rifugiati a livello europeo secondo quanto proposto nel 2017 dal Parlamento Europeo
Sul medio termine:
Chiedere un programma di educazione alla pace da subito nelle scuole; nel Servizio Civile; in trasmissioni (corsi interi) sulle tecniche nonviolente in TV e youtube (tradurre ciò che da tempo è elaborato all’estero nelle università e nei movimenti per i diritti civili)
Proporre alla RAI di programmare una serie di film e documentari sulle risposte nonviolente in terreni di guerra, sull’obiezione di coscienza, su biografie di pace 10. Chiedere che l’Italia aderisca al più presto al Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) entrato in vigore il 22 gennaio 2021 e lavori urgentemente per l’eliminazione di tutte le armi nucleari, come richiesto dalla Campagna “Italia, ripensaci” e dall’appello del 2 giugno scorso firmato da 40 Associazioni cattoliche. L’eliminazione delle armi nucleari aiuterebbe a stabilire nuovi assetti internazionali e a liberare risorse per affrontare la crisi climatica.
Sul lungo termine, a fine conflitto:
Fermare la corsa al riarmo, la produzione e il commercio di materiale bellico, chiedere il disarmo unilaterale integrale
Sostenere progetti di ricerca sull’efficacia delle diverse azioni nei cambiamenti sociali positivi e duraturi in modo da non disperdere l’impegno in attività non efficaci anche se umanamente encomiabili
istituire un Ministero della Pace che possa individuare azioni coordinate per promuovere politiche di pace e che abbia tra le sue competenze il disarmo, la difesa civile non armata e nonviolenta, la promozione dei Diritti Umani, la prevenzione della violenza.
Forme di azioni pacifiste per esprimere solidarietà concreta alle persone che vengono colpite dal conflitto in atto in Ucraina
AZIONI DA ATTIVISMO SATYAGRAHI
Leggere, studiare e approfondire Gandhi (La nonviolenza non è mai neutralità, passività, viltà. Le parole di Gandhi – Itlodeo)
Aderire a forme di digiuno come quella del 2 marzo come proposto da papa Francesco. Gandhi insegnava che il digiuno è uno strumento di lotta. Possiamo usare il tempo del digiuno per riflettere, i soldi che non usiamo per darli in beneficenza. Il digiuno può essere anche inteso rispetto all’uso dei social e di forme di energia che consumano.
Aderire e chiedere ad altre persone di aderire a realtà come Amnesty International, Operazione Colomba, Papa Giovanni XXIII, Comunità sant’Egidio- trasformarsi in attivisti per queste realtà
Costruire comunità educanti e accoglienti a livello locale, ma sforzandoci di confluire in un unico movimento che unisca le varie forme di attivismo pacifista. 4. Capire come sostenere chi parte per l’Ucraina per svolgere azioni non-violente. Si può iniziare seguendo la pagina di cooperazionefraipopoli
Donare sangue
Impegnarsi nel volontariato favorendo la rete tra realtà associative.
A. “praticare l’autodisciplina, l’autocontrollo, l’autopurificazione … Dunque una persona che afferma di essere un satyagrahi deve tentare costantemente, attraverso un’attenta e devota ricerca interiore e autoanalisi, di comprendere se è o meno completamente libero dall’ira, dal malanimo e dalle altre simili debolezze umane”
B. « E poiché all’ahimsa [non-violenza] soggiace l’unità di tutto il creato, l’errore di uno non può non contagiare tutti, e dunque l’uomo non può essere completamente libero dall’himsa [violenza]. Finché egli rimane un essere sociale, non può fare a meno di essere partecipe dell’himsa [violenza] che l’esistenza della società implica. Quando due nazioni si combattono, il dovere di un seguace dell’ahimsa [non-violenza] è di far cessare la guerra. Chi non è in grado di assolvere questo dovere, chi non ha la forza necessaria per resistere alla guerra, chi non ha il potere di resistere alla guerra, può prendere parte alla guerra e tuttavia tentare con tutte le sue forze di liberare se stesso, il proprio paese e il mondo dalla guerra. » (Autobiografia, p. 257 )
C. domandarsi: “cosa sono disposto a perdere?”
D. Formarsi per poi mettersi a disposizione di coloro che inviano sul terreno mediatori nonviolenti (tipo pbi: peace brigades international)
Hanno partecipato a questo processo di scrittura collettiva il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, Area Pace Diritti Umani e Cooperazione Internazionale del Comune di Padova.
Hanno letto e proposto aggiunte e correzioni volontari3 dell’Associazione Popoli Insieme di Padova, i giovani in servizio civile in Trentino.
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