Trovi in libreria a Padova un fumetto nuovo sulla Resistenza edito da BeccoGiallo e da Il Bo Live.

18 APRILE 2025- ARTICOLO DE IL BO LIVE, scritto da Antonio Massariolo
A 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo, un fumetto vuole ricordare luoghi e personaggi che hanno permesso a Padova di ritornare ad essere libera. Dalle grandi città ai piccoli borghi, la lotta partigiana è stata possibile solo grazie a donne e uomini che hanno trovato il coraggio di unirsi contro il nazifascismo.
Il bisnonno fischiettava. Una notte nella Padova partigiana è un fumetto che parla di liberazione, di cospirazione, di sogni, come quello di un’Europa unita, di coraggio e di paura. È un libro realizzato da Il Bo Live in collaborazione con BeccoGiallo e con il contributo scientifico del Casrec, il Centro di ateneo per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. Il bisnonno, reale antenato del fumettista Giorgio Romagnoni, è Piero Artuso che per decenni è stato il custode di Palazzo del Bo. Negli anni divenne amico di professori e studenti e con loro vide l’ascesa del fascismo, la guerra, la Liberazione e andò in pensione agli albori del 1968.
La nipote è Elena, una bambina di 7 anni che abita con i genitori, circondata dai racconti sul bisnonno Piero. Una notte si sveglia e si trova davanti proprio lui, che le parla. Il nonno Piero la fa salire sulla sua mitica bicicletta e la porta in giro per la città di Padova. È il 24 settembre 1938 quando inizia il sogno di Elena, una giornata uggiosa di settembre che ha trasformato per sempre la storia d’Italia e non solo: la visita del Duce a Padova a pochi giorni dall’emanazione delle vergognose Leggi Razziali. Quel giorno più di trecento mila persone si erano recate in Prato della Valle per osannare Benito Mussolini. La notte della successiva guerra e la notte del sogno si intrecciano, i ricordi affiorano ed i due, lungo il loro percorso, incontrano i protagonisti della Resistenza patavina.
“A 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo, un fumetto vuole ricordare luoghi e personaggi che hanno permesso a Padova di liberarsi dal nazifascismo
“Quanto è lontano il Palazzo del Bo da palazzo Giusti, in via San Francesco? E la basilica del Santo dall’Antonianum e dal Prato della Valle? E palazzo Papafava da via Santa Lucia? E l’istituto Barbarigo dalla clinica di Palmieri al Torresino?”, si chiede Chiara Saonara nella prefazione del fumetto. “Padova è davvero una città a misura d’uomo, e ancora di più ci si accorge che lo è sempre stata pensando (e magari percorrendo) questi itinerari, che in un breve giro di mesi – quelli della Resistenza, dal settembre 1943 alla fine di aprile del ’45 – hanno segnato la vita di tante persone, giovani e meno giovani, ragazzi e ragazze, studenti e operaie, e ci hanno regalato la libertà. In venti mesi la Padova dei trecentomila del Prato della Valle del ’38 – la data da cui comincia questa storia – si è trasformata nella città in cui è nato il Comitato di liberazione nazionale del Veneto, in cui per la prima volta l’anno accademico dell’università è stato inaugurato “in nome di questa Italia dei lavoratori, degli artisti, degli scienziati”.
“In venti mesi la Padova dei trecentomila del Prato della Valle del ’38 si è trasformata nella città in cui è nato il Comitato di liberazione nazionale del Veneto
Da Giovanni Zanocco, che pubblicò clandestinamente Le Confidenze di Hitler facendolo passare per Le avventure di Pinocchio a Padre Mariano Girotto, da Otello Pighin – il comandante Renato, fino a Egidio Meneghetti e Concetto Marchesi, professori dell’Università impegnati nel CLN Alta Italia.
Quello di Elena e del suo bisnonno diventa quindi un viaggio nella Padova che, tra barbarie nazifasciste e coraggio, tra paura e cospirazioni clandestine trovò il modo di liberarsi dai nazifascisti il 28 aprile 1945.
All’alba Padova si risveglia con Elena e si mostra con un occhio diverso, tanto lontano quanto ancora attuale: una città che vuole restare libera e democratica.
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